La mentoplastica è un intervento di chirurgia estetica atto a modificare il volume del mento, aumentandolo o diminuendolo, con l’obbiettivo di rendere il viso più armonioso. Si parla di mentoplastica additiva quando il volume e la sporgenza del mento viene aumentata, in caso di riduzione, invece, si parla di mentoplastica riduttiva. Questa operazione può essere abbinata a una rinoplastica (chirurgia estetica del naso) e labioplastica (chirurgia estetica delle labbra), e rientra nell’ambito della profiloplastica.

Quando fare la mentoplastica

I chirurghi consigliano di effettuare tale operazione in caso di mento troppo prominente, troppo sfuggente, troppo spigoloso, troppo smussato, troppo sporgente o troppo rientrante, eccessivo o ridotto sviluppo dell’osso mandibolare, associato a una ipo o iper-tonicità del muscolo, oppure quando vi sono asimmetrie del mento. In ogni caso, è consigliabile intervenire solo una volta completata la fase di crescita delle ossa, che solitamente si conclude intorno al diciottesimo anno d’età.

Mentoplastica additiva

Per l’aumento del mento si ricorre all’impianto di una protesi, scelta in base alle caratteristiche del volto del paziente e il grado di dismorfia, e inserita mediante una piccola incisione all’interno della bocca, ciò significa che non c’è nessuna cicatrice visibile. L’operazione avviene in anestesia locale, eventualmente associata a una sedazione più o meno leggera, a seconda della volontà del paziente. Al contrario della mentoplastica riduttiva, quella additiva non è irreversibile: se il paziente, per svariate ragioni, volesse riavere il suo mento originario, può tranquillamente recarsi dal chirurgo plastico per farsi togliere la protesi precedentemente impiantata. È possibile che dopo parecchi anni si verifichi una leggera riduzione del mento.

Mentoplastica riduttiva

Mira a ridurre un’eccessiva sporgenza ossea e osseo-muscolare. Viene eseguita un’incisione nella parte bassa della gengiva, all’interno della bocca, e con l’aiuto di una piccola fresa collegata ad un micromotore si procede all’eliminazione della superficie ossea in eccesso. In caso di ipertonicità muscolare, vengono asportate porzioni del massetere. Inoltre, con questa procedura è possibile modificare il mento rendendolo più tondeggiante o aguzzo, oppure creare o eliminare la fossetta centrale. L’intervento è irreversibile e avviene con sedazione locale. Se la pelle del paziente è molto sottile, l’operazione di limatura dovrà essere eseguita con molta attenzione e precisione, onde evitare che eventuali errori risultino visibili attraverso la cute.

mentoplatica e rinoplastica

Modifica dell’angolo della mandibola

Si tratta di un intervento richiesto per lo più in ambito maschile e mirato all’aumento. Si ottiene (nei casi  più gravi) mediante l’impianto di protesi preformate, inserite  per via endorale (cioè attraverso una piccola incisione all’interno della bocca), oppure mediante un filler, una sostanza di riempimento, inserito attraverso una semplice iniezione, una procedura simile a quella che si esegue per gli zigomi.

Durata operazione

La mentoplastica viene solitamente eseguita in 40-90 minuti, con degenza di alcune ore.

Post-operazione

Il dolore successivo all’operazione è solitamente di lieve entità e controllabile attraverso farmaci da assumere per via orale. Per alcuni giorni, solitamente per circa una-due settimane, persisterà un gonfiore, naturale conseguenza dell’operazione. Il paziente dovrà sottoporsi ad almeno due medicazioni nei 20 giorni successivi all’intervento. Si può tornare alle normali attività quotidiane dopo circa una settimana. Per l’attività fisica, invece, meglio attendere almeno tre settimane.

Costo

Il consto dell’intervento di mentoplastica varia dai 4 mila ai 4800 euro. Il prezzo varia da clinica a clinica.

Rischi e controindicazioni

L’intervento non presenta particolari rischi e le complicanze sono piuttosto rare: si può verificare uno spostamento della protesi o un’infezione, con conseguente rimozione della protesi.

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