A lanciare queste accuse è un vescovo, quello di Minneapolis, che non solo paragona il matrimonio gay ad un omicidio, ma afferma che è un esperimento sociale che fa male alla società.

L’arcivescovo in questione John Nienstedt si rivolge così ai suoi fedeli ad uno scopo, quello di impedire l’introduzione del matrimonio gay nella costituzione dello stato del Midwest. A breve infatti ci sarà un referendum per decretare l’approvazione di tale sacramento.

L’uomo afferma che la Chiesa si impegna tanto contro le nozze omosessuali per difendere la parola di Dio e continua dicendo: “La realtà ci dice che noi non abbiamo il diritto a ridefinire cosa sia il matrimonio, così come non dobbiamo uccidere un altro uomo. Dio ha creato la vita dell’uomo e anche il matrimonio tra un uomo e la donna”.

Le offese contro gli uomini e le donne omosessuali non finiscono qui, anzi, c’è un elenco abbastanza lungo in cui si disperde la lettera scritta dall’arcivescovo, noi ve ne citiamo un altro che si riferisce al fatto che la libertà del pensiero omosessuale può essere dannosa per i bambini: “Il concetto è che la differenza di sesso non sia importante, ma non dobbiamo sovvertire l’ordine naturale creato dal Signore, perché noi siamo creature di Dio .”

Commento offensivo? Decisamente sì! 

Inutile citare la solita frase “siamo nel ventunesimo secolo” ma la verità è che ci siamo e in questi anni in cui il pensiero, l’intelletto umano è arrivato a toccare sponde lontanissime e si è evoluto come non ci si sarebbe mai aspettato non può regredire così tanto pensando che solo chi è identico a noi e con i nostri stessi pensieri e impulsi sessuali debba godere dei nostri stessi privilegi.

Non ci si accanisce contro chi reputiamo diverso da noi, non ci si oppone così violentemente contro i desideri di un altro uomo se questi potrebbero renderlo felice oltre ogni misura. Passare il resto della vita con un altro essere umano è una scelta strettamente personale e la Chiesa non può decidere per ogni individuo, porterebbe solo tanta infelicità perché ogni uomo è diverso e una legge regolatrice è troppo restrittiva e limitata per contenere l’individualità di ogni essere umano del pianeta.

Questa è l’era del pensiero libero ma soprattutto della libertà stessa, e non sarà un vescovo a decidere della vita di migliaia di individui.

Per fortuna in quest’epoca c’è la forza e la capacità di camminare con le proprie gambe e di prendere da soli certe decisioni, senza doversi nascondere dietro un matrimonio o un’unione fasulla.

La libertà è tutto quello che abbiamo e vale sempre la pena difenderla ad ogni costo!

Caterina Perilli

 

 

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