Violenza sulle donne: la storia di Marlene Tighe

Lei voleva lasciarlo, lui l’ha presa a martellate. È la drammatica storia di Marlene Tighe, una donna australiana di origine aborigena. Marlene ha raccontato per la prima volta la sua storia lo scorso agosto, in occasione di un incontro di donne vittime della violenza, in particolare fra gli aborigeni. “Era molto nervosa prima di parlare, ma mi sono ritrovata felice dopo averlo fatto – ha dichiarato Marlen nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair -. Ho sempre voluto fare qualcosa per la mia gente e quello che è accaduto mi ha permesso di tirare fuori la mia voce.”

Marlene: la sua storia

Tornata nella sua città natale nella costa meridionale del Nuovo Galles, la donna ricomincia a frequentare un suo ex fidanzato, il quale rivela ben presto di essere diventato violento. In due anni Marlene subisce violenze domestiche quattro o cinque volte. L’ultima l’ha quasi portata alla morte.

Era una mattina presto, dopo l’ennesimo litigio, la donna aveva deciso di chiudere la relazione, chiedendo al compagno di andarsene, ma lui ha preso un martello e ha iniziato a colpirla al viso. In soccorso di Marlene è arrivata una vicina di casa, Geraldine Thomas: “La sostenevo, la abbracciavo, aveva sangue dappertutto – ha raccontato – Ero veramente spaventata, non sapevo se ce l’avrebbe fatta.”

Settimane in ospedale, svariate operazione, ha perso un occhio, ha undici placche in faccia, la mascella fratturata e non ha più alcuni denti: questo il risultato della furia cieca del compagno. “Non posso nascondere le mie cicatrici, sono sulla mia faccia. Vivo con loro ogni giorno.”

Il trauma non è stato superato, e forse non accadrà mai, ma la signora Tighe vuole dare il suo contributo per combattere le violenze domestiche: “Dobbiamo educare i nostri bambini e far capire loro che le violenze domestiche sono un male. La gente che vive nelle nostre comunità deve smettere di tacere e lasciare che queste cose succedano.”

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