È uscito oggi il nuovo album di Marco Carta, Necessità lunatica. Il cantante sardo intervistato da Panorama.it, parla di questo nuovo lavoro discografico e della partecipazione al serale di Amici 11.
“In undici mesi ho selezionato le canzoni e scelto i brani, trovo che siano tutti pezzi convincenti, canzoni belle. Un lavoro dove ho potuto scegliere in un range di brani molto più ampio rispetto al passato, andavo a prendere i pezzi dai miei autori non appena prodotti. Avevo molto più materiale a disposizione su cui lavorare. C’è un po’ di rock, c’è qualche influenza elettronica, ma lo spirito rimane sempre lo stesso, quello melodico con il quale mi conosce il pubblico. Chi ascolterà il disco si renderà conto che c’è anche una nuova malizia, dei sottotesti interessanti. Mi sento più maturo.”
Un album che riflette il cambiamento di Marco in questi anni “Ho imparato a non esserci più per chi non mi rende felice dando tanto solo a chi se lo merita davvero. Sono orgoglioso di questo egoismo ‘buono’, è un modo per preservarmi e mi fa sentire bene. Sono maturato, riesco a cantare le emozioni in modo più palpabile.”
Il cantante rivela di aver seguito dei corsi di logopedia per migliorare la dizione e di esserci esercitato molto sulle tecniche di respirazione “In quest’album ci sono canzoni tecnicamente non facili, farle live avrebbe potuto risultare difficile se non impossibile. In questo modo mi sono ritrovato a cantare i miei pezzi di repertorio con molta più facilità e con un atteggiamento più sereno. Potrò cantare tutti i miei brani meglio di quanto non abbia mai fatto.”
Poi sul serale di Amici 11 “Voglio portare a casa il massimo risultato. Il minimo è arrivare alla puntata finale. Sono così carico che difficilmente demorderò, conto molto nel televoto anche se so quanto possono essere competitive Alessandra Amoroso e Emma. Non mi sento immune e come tutti vivo l’esperienza con un minimo di preoccupazione. Vedere di essere stato votato con una percentuale così alta alla prima puntata mi ha comunque sorpreso. E soprattutto, io non credo per nulla a chi dice che nella gara tra i Big non ci sia rivalità, anzi.”