La maggior parte delle persone crede che i disturbi mentali siano rari e “accadano a qualcun altro”. In realtà, i disturbi mentali sono comuni e diffusi, ma non sempre vengono diagnosticati in tempo. Vediamo quindi come fare per riconoscere una malattia mentale.

Solitamente, circa la metà delle malattie mentali si manifesta intorno ai 14 anni, mentre nel 75% dei casi i disturbi hanno inizio verso i 24 anni d’età. 

Le malattie più diffuse come per esempio la schizofrenia, o il disturbo bipolare, sono delle condizioni che di rado appaiono improvvisamente. 

La maggior parte delle volte, le persone vicine a chi è affetto da una di queste patologie, cominciano a notare dei cambiamenti nell’individuo. 

I suoi pensieri, i sentimenti ed i comportamenti mutano visibilmente prima che la malattia si sviluppi del tutto. 

In questo caso, imparare a riconoscere i sintomi legati ad una malattia mentale, può essere di grande aiuto, in quanto il soggetto che ne è affetto può ricevere un aiuto tempestivo da parte dei medici; che lo aiuteranno a diminuire la gravità della malattia.

Spesso i sintomi legati ad una malattia mentale sono: 

  • Ritiro sociale e perdita d’interesse verso gli altri;
  • calo delle prestazioni lavorative o scolastiche;
  • problemi legati alla concentrazione, alla memoria, ai pensieri o ai discorsi. Questi infatti diventano difficili da spiegare agli altri
  • Aumento della sensibilità verso i colori, i suoni, gli odori e al tatto
  • Apatia, perdita del desiderio di partecipare a qualsiasi tipo di attività
  • Pensiero illogico che porta ad avere credenze insolite ed esagerate che hanno a che fare con poteri personali, come ad esempio la magia.
  • Nervosismo, paura o grande e continuo sospetto verso gli altri
  • Comportamento strano, insolito o particolare
  • Diminuzione della cura personale. Il modo di vestirsi e l’igiene personale diventa più grossolano rispetto alle normali abitudini
  • Cambiamenti rapidi ed esagerati di umore e sentimenti

Malattie mentali come nascono

Le origini delle malattie mentali, non sono ancora del tutto chiare. Però grazie ai progressi medico-scientifici che si sono compiuti in questi anni, sappiamo che alcuni tipi di malattie mentali può avere una componente ereditaria o innata nel soggetto. 

Gli studi portati avanti nel campo della genetica, hanno concesso agli studiosi di esprimere delle ipotesi di ricerca molto interessanti, che però non risultano essere valide al 100% per ogni tipo di patologia mentale.

A vantaggio dell’origine genetica come causa dei disturbi mentali, gli studiosi hanno osservato che molte patologie mentali, hanno più probabilità di manifestarsi in individui che hanno parenti (e non solo di primo gradi) che soffrono già di un determinato disturbo mentale, o che ne hanno sofferto in passato. 

All’origine delle malattie mentali ci sarebbero anche dei fattori ambientali. Il fattore ambientale non è altro il contesto in cui un individuo vive, e che può essere forte causa di stress e di disagio. 

Anche le fasi della nostra vita, quelle più o meno difficili unite appunto ai fattori ambientali possono essere una causa scatenante della malattia. Ma ovviamente non tutti gli individui sottoposti a questi fattori sviluppano poi una malattia o un disordine mentale. 

Gli esperti ritengono, infatti, che l’insorgere di una patologia mentale sia da attribuire ad una complessa interazione tra il soggetto e il contesto in cui vive. 

Riassumendo, alle origini delle malattie mentali, ci sono alcuni fattori individuali, ed ereditari che possono predisporre un individuo alla malattia, oppure al contrario proteggerlo da essa. 

Questi fattori poi vanno ad interagire con alcuni elementi ambientali, che a loro volta possono favorire o proteggere dalla comparsa di una malattia mentale

Malattia mentale autolesionismo

L’autolesionismo è più comune di quanto vorremmo e può essere davvero dannoso per la salute fisica e mentale di una persona. Ci sono molte ragioni per cui qualcuno si auto-fa male, ma il più delle volte è un modo per affrontare emozioni difficili.

L’autolesionismo è un disturbo della sfera psicologica, che colpisce soprattutto adolescenti e persone molto giovani. Ma cos’è nello specifico l’autolesionismo? è quando qualcuno decide di farsi male intenzionalmente. Questo disturbo, inoltre può manifestarsi in differenti forme.

Ad esempio il soggetto affetto da autolesionismo può decidere di ferirsi sia all‘esterno del corpo, magari con dei tagli, che all’interno ingerendo per esempio qualcosa di estremamente pericoloso. 

L’autolesionismo può provocare lesioni gravi e talvolta anche la morte. Per questo chi è affetto da questo disturbo ha bisogno di aiuto medico immediato. Ma perché le persone si fanno volontariamente del male?

Ci sono molte ragioni per cui qualcuno potrebbe decidere di auto lesionarsi. Tuttavia, il più delle volte è un modo per cercare di far fronte a sentimenti ed emozioni forti. 

Abbiamo tutti bisogno di imparare a gestire i sentimenti e le emozioni difficili – è una parte della crescita. Ma alcune persone possono trovarlo particolarmente arduo, e le loro emozioni e sentimenti come il senso di colpa, la tristezza e l’odio verso se stessi – possono essere completamente opprimenti.

Potrebbe sembrare che l’autolesionismo possa aiutare a gestire queste emozioni a breve termine, ma può essere davvero pericoloso e avere un impatto negativo a lungo termine.

Perché si ricorre all’autolesionismo

I motivi per cui molti giovani decidono di farsi del male sono: 

  •  cercare di esprimere sentimenti complicati o nascosti
  • comunicare che hanno bisogno di supporto
  •  dimostrare a se stessi che non sono invisibili
  • sentire il controllo
  •  ottenere un immediato senso di sollievo.

È importante ricordare che l’autolesionismo non è solo “ricerca di attenzione”, anche se alcune persone trovano nell’autolesionismo un modo per far sapere agli altri che non riescono ad affrontare determinate emozioni o situazioni. 

Alcuni soggetti potrebbero utilizzare l’autolesionismo perché non conoscono altro modo per esternare la loro preoccupazione agli altri. Un’altra cosa impostante da sapere sull’autolesionismo, è che chi ne è affetto, contrariamente a ciò che si pensa non si ferisce perché vuole morire o perché ha pensieri suicidi.

Dall’autolesionismo si può guarire

L’autolesionismo è un disturbo dal quale si può uscire. Può essere davvero difficile cambiare i comportamenti autolesionisti ma se l’individuo è davvero deciso a guarire, allora con il giusto tipo di aiuto può uscire da questo ciclo di autodistruttivo.

Per prima cosa è necessario chiedere aiuto ad un professionista serio e capace. Esistono infatti diversi tipi di trattamenti che possono aiutare a gestire l’autolesionismo.

Parlare con un medico, uno psicologo o uno psichiatra, è il primo passo per guarire da questo disturbo.

 Le terapie psicologiche possono aiutare il soggetto a capire il perché dell’autolesionismo, ed a capire come sviluppare nuovi modi di gestire le emozioni difficili.

La terapia più comune per questo tipo di problema è chiamata DBT, o terapia comportamentale dialettica. DBT si basa sull’idea di consapevolezza ed aiuta a imparare abilità specifiche per gestire il disagio e regolare le emozioni.

 malattia mentale aggressività

Contrariamente a ciò che si pensa, la stra grande maggioranza delle persone affette da malattie mentali non è aggressiva. Per quanto riguarda alcune patologie, però è possibile che ci si imbatta in episodi alquanto aggressivi. 

Una di queste patologie è ad esempio la psicosi. I disturbi legati a questa patologia possono essere disturbi della percezione come allucinazioni o delirio di persecuzione; pensieri disorganizzati o comportamenti bizzarri. 

Ovviamente questo tipo si sintomatologia va ad interferire con la capacità del soggetto di pensare chiaramente, di gestire le emozioni, di prendere decisioni ed anche di relazionarsi con le altre persone. 

Durante un disturbo episodio psicotico, non sempre succede, ma può anche manifestarsi una certa aggressività da parte del soggetto affetto da questo disturbo. 

L’individuo in preda ad un attacco psicotico, potrebbe attaccare le altre persone sia sotto forma simbolica quindi in maniera gestuale e verbale, che in forma fisica.

L’aggressività, in tutte le malattie mentali, la componente aggressiva è di sicuro quella più difficile da gestire; soprattutto per i familiari che vivono assieme al soggetto malato. 

malattia mentale mania di persecuzione

La mania di persecuzione, è un altro dei sintomi più comuni delle malattie mentali. Le persone che ne soffrono hanno delle false percezioni che fanno credere loro di essere trattate dagli altri  con intenzioni malvagie, ostilità o molestie – nonostante le prove significative che suggeriscono il contrario.

Immaginate di svegliarvi e pensare che il vostro vicino di casa stia complottando per uccidervi, o che il vostro coniuge abbia spruzzato del veleno nel caffè del mattino.

Questi sono un paio di scenari che possono verificarsi in individui afflitti da manie di persecuzione.

Credere che qualcuno sia disposto a danneggiare propria reputazione o addirittura arrivare a sabotare la propria vita, sono temi comuni delle delusioni persecutorie.

Si stima che circa il 10% – 15% della popolazione generale sperimenterà durante la vota pensieri paranoici, e in alcuni casi questi pensieri provocano delle vere e proprie manie di persecuzione. La maggior parte degli individui che sperimentano questo specifico disturbo, è affetto da una condizione psichiatrica preesistente come ad esempio la schizofrenia.

Cos’è che provoca le manie di persecuzione?

Oltre alle malattie mentali, ci sono anche altre cause che portano a soffrire di manie di persecuzione. Vediamo di cosa si tratta.

L’anatomia del cervello. Alcuni studiosi ritengono che chi soffre di manie di persecuzione, abbia delle differenze anatomiche sostanziali in alcune regioni del cervello.

Diversi ricercatori, infatti ritengono probabile una disfunzione all’interno dell’amigdala, dei circuiti fronto-striatali e / o delle cortecce parietali. 

La disfunzione in queste particolari regioni può comportare una discrepanza tra esperienza e aspettativa, e questo potrebbe portare il soggetto a soffrire di manie di persecuzione.

Lesioni celebrali. Coloro che soffrono di manie di persecuzione,  possono aver subito lesioni cerebrali. In particolare, la ricerca ha dimostrato che le lesioni al lobo temporale potrebbero essere responsabili delle manie di persecuzione. 

La droga. Abusare di determinate sostanze stupefacenti o di farmaci, potrebbero soffrire di manie di persecuzione. Alcuni farmaci, infatti, possono aumentare le concentrazioni di dopamina in quantità eccessivamente elevate, portando una persona a sentirsi stimolata o euforica.

In alcuni casi questa stimolazione si intensifica talmente tanto da attivare l’area del cervello dedicata alla paura, che può dare anche origine alla paranoia. La paranoia può far credere ad un individuo che altre persone vogliano fargli del male, che lo stanno spiando e che non può più fidarsi di nessuno.

 

 

 

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