Iperidrosi: cause e rimedi

La secrezione del sudore è una normale reazione del nostro organismo e può essere legata alla sua azione termoregolatrice o a emozioni più o meno intense. Quando la quantità di sudore prodotto raggiunge livelli troppo elevati rispetto alle reali esigenze del nostro corpo, si parla di iperidrosi: condizione caratterizzata proprio dall’eccessiva sudorazione.

L’abbondanza di sudore può inoltre essere accompagnata da un odore alquanto sgradevole, aspetto che contribuisce a rendere tale disturbo una grande fonte di disagio, arrivando persino a compromettere le relazioni sociali. Chi ne soffre deve fare i conti con abiti bagnati, mani e piedi umidi, da qui l’imbarazzo di togliersi il giubbotto o semplicemente di stringere la mano per presentarsi; il terrore di stare in un luogo chiuso con altre persone, come in ascensore, per la paura di emanare un cattivo odore; il timore di generare negli altri un senso di repulsione. Tutto ciò determina un drastico calo dell’autostima e una condizione di frustrazione che provoca un circolo vizioso fortemente negativo per la condizione stessa.

Iperidrosi cause

In base alle cause scatenanti possono essere individuate due tipologie di iperidrosi: primaria (o essenziale o iperidrosi idiopatica) e secondaria. Nel primo caso l’eziologia è poco chiara o sconosciuta; la seconda forma, invece, è provocata da specifiche condizioni o patologie.

Iperidrosi primaria

Questa tipologia è solita manifestarsi in età giovanile (infantile o adolescenziale) e protrarsi per tutta la vita, con la possibilità di essere aggravata da stress o ansia. Tende a manifestarsi principalmente nelle mani (iperidrosi palmare), nelle ascelle (iperidrosi ascellare) o nelle piante dei piedi (iperidrosi plantare). Queste forme non sempre si presentano singolarmente, è infatti maggiormente diffusa una loro combinazione.

Ognuna di esse è fonte di forte disagio: l’iperidrosi palmare porta ad avere mani spesso umide, fredde e, nei casi più gravi, addirittura gocciolanti. Ciò comporta un inevitabile imbarazzo anche per il semplice gesto di stringere la mano a qualcuno; l’iperidrosi ascellare costringe chi ne soffre a dover fare i conti con abiti bagnati e chiazzati anche in inverno, con il rischio che si sviluppino cattivi odori; l’iperidrosi plantare provoca problemi relazionali ma anche fisici, in quanto aumenta il pericolo di macerazione cutanea e quello di micosi.

Tale patologia può essere continua o scatenarsi con attacchi, e tende a peggiorare durante l’estate.

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Iperidrosi secondaria

Si parla di iperidrosi secondaria quando le cause possono essere ricondotte a specifiche condizioni o patologie: ipertiroidismo, alterazioni del sistema endocrino, terapie ormonali per neoplasia, malattie psichiatriche, obesità, menopausa. Tale disturbo deve essere affrontato indagando e intervenendo sulla causa.

 Iperidrosi trattamenti

Gli interventi terapeutici sono ovviamente strettamente connessi al tipo e al grado di tale condizione.

  • Antitraspiranti: è stata per anni la terapia più diffusa. Si basa sull’utilizzo di farmaci “antitraspiranti” a base di cloruro di alluminio, glutaraldeide o tannina.
  • Ionoferosi: consiste nell’applicazione di una corrente continua di bassa intensità tramite un generatore, allo scopo di otturare i condotti delle ghiandole sudoripare per un certo periodo di tempo. La necessaria frequenza del trattamento e i risultati non sempre soddisfacenti rendono tale trattamento non molto utilizzato.

Terapia infiltrativa

Si base su infiltrazioni locali a base di tossina botulinica. È un trattamento non chirurgico che mira a ridurre l’attività della ghiandole sudoripare delle zone trattate. L’azione della tossina botulinica dura in media 6-10 mesi ed è possibile ripetere il trattamento senza alcuna controindicazione anche nelle zone più delicate.

Terapia chirurgica

L’obbiettivo è sempre quello di ridurre (non bloccare) la secrezione di sudore. Per far questo si può intervenire chirurgicamente asportando una porzione delle ghiandole sudoripare responsabili dell’eccessiva sudorazione. L’intervento avviene in anestesia locale e il paziente torna a casa dopo qualche ora. La terapia chirurgica si avvale anche di altre tecniche, come l’interruzione definitiva dei nervi o dei gangli che portano i segnali alle ghiandole sudoripare.

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