Gabriele Defilippi e l’omicidio di Gloria Rosboch

In questi giorni la cronaca nera nostrana è incentrata sulla figura di Gabriele Defilippi, il 22enne accusato dell’omicidio della professoressa Gloria Rosboch, scomparsa il 13 gennaio e ritrovata, senza vita, in una cisterna a Rivara, nel Canavese. Per l’omicidio sono finiti in carcere anche Roberto Obert, l’amante 56enne di Gabriele e Caterina Abbatista, la madre del ragazzo.

“Il ragazzo dai mille volti”, così viene definito Deflippi. Decine di profili social, da Facebook a Linkedin, da SoundCloud a Speaker, in ognuno una foto diversa e un nome diverso: Gabriel Alexander Accardi, Gabriele Accardi, Gabriel Anderson, Gabriele Anderson Kennedy, Gabo Anderson, Gabrielto Gabriel e tanti altri gli pseudonimi.

Gli ex compagni di scuola raccontano che a volte si presentava a scuola come uno dei componenti della band tedesca “Tokyo Hotel”. Occhi truccati, unghie finte, capelli tinti. In narcisismo di questo ragazzo è più che evidente. Difficile, anche per gli inquirenti, definirne la personalità.

Il suo unico sogno nel cassetto era svoltare, ed era disposto a farlo a qualunque costo. Per raggiungere il suo obiettivo adescava le donne, sopratutto su facebook, le seduceva e le ricattava per soldi, spesso utilizzando le foto scattate durante i rapporti sessuali.

L’ultima vittima di questa follia è stata Gloria Rosboch, che Defilippi continua a chiamare “Glori” durante gli interrogatori.

“Ferrando, capisca, un ragazzo di 21 anni che passa dal non avere nulla a una valigetta piena di soldi, non è facile – si rivolge così, parlando di lui in terza persona, al procuratore capo Giuseppe Ferrando -. Io sono uno che ha cercato di allargare i suoi orizzonti, guardando in maniera diversa il contesto sociale che mi circondava.”

Defilippi ha fornito una nuova versione dei fatti. Mentre finora affermava che a strangolare la professoressa fosse stato Obert, ieri ha raccontato agli inquirenti che la Rosboch è stata gettata viva nel pozzo.

Le indagini proseguono.

gabriele defilippi

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