Fibromialgia: cosa c’entra l’alimentazione?

La Fibromialgia è una condizione infiammatoria che coinvolge i muscoli, le articolazioni e il sistema nervoso

Quest’infiammazione interferisce anche sul metabolismo e sul sistema ormonale dell’organismo.Si tratta di una vera e propria situazione patologica difficile da diagnosticare, in quanto non esistono test o indagini specifiche in grado di individuarla; tuttavia, è stata vista una correlazione con l’infiammazione da cibo, ossia con le cosiddette intolleranze alimentari: i valori dei parametri che indicano infiammazione da cibo, infatti, risultano elevati anche nei casi di fibromialgia.Chi soffre di fibromialgia, in genere, riporta i sintomi classici di questa patologia che sono stanchezza, dolore, disturbi del sonno e alterazioni dell’umore, ma ci possono essere anche altri sintomi, riconducibili sempre allo stato infiammatorio, come ad esempio crampi, fascicolazioni o addirittura sindrome del colon irritabile.

A causa di questo ampio ventaglio di sintomi, la fibromialgia toglie, gradualmente, alla persona che ne soffre, la voglia di fare, la voglia di vivere, l’energia fisica e mentale, condannandola ad un continuo senso di stanchezza.

Le cause possono essere dovute alla carenza di dopamina, molecola che agisce a livello centrale, rendendoci attivi o allo stress, o proprio ad un’intolleranza alimentare.

La fibromialgia, in caso ci fosse un’intolleranza alimentare, va trattata mediante una dieta adeguata che tenga conto degli alimenti che inducono una risposta infiammatoria, elaborando, magari un piano alimentare basato sulla rotazione settimanale di questi alimenti, partendo da un vero e proprio “svezzamento” e reintroducendoli gradualmente nel tempo. La stessa alimentazione magari andrebbe accompagnata da una giusta integrazione, a base di curcuma o di altri antiossidanti.

In ogni caso di fibromialgia, comunque, bisogna dare sempre importanza all’alimentazione: vanno ridotti i prodotti lievitati o fermentati che di solito sono quelli più coinvolti nelle infiammazioni. Ridurre lo zucchero per controllare la sensibilità insulinica è un’altra priorità, cosi come bilanciare sempre carboidrati e proteine ai pasti per mantenere una buona massa muscolare.

La colazione deve essere varia ed abbondante per mantenere un equilibrio metabolico in modo da meglio utilizzar l’energia, riducendo la stanchezza. Dare sempre la giusta importanza anche all’attività fisica per ripristinare l’attivazione metabolica, magari al mattino, in modo da essere più attivi durante tutta la giornata.

Un problema intestinale, o meglio che parte dall’intestino, come quello che possono essere la intolleranze alimentari possono rispecchiarsi in tutto il resto del corpo, per questo motivo una buona alimentazione, un corretto stile di vita e un ripristino di tali infiammazioni da cibo, indicano che la relazione tra intestino e il resto del corpo e della mente è veramente forte.

In conclusione: mai fare di problemi quali la fibromialgia, dei casi a sé stanti, perché la causa e la stessa soluzione potrebbero essere proprio sotto il nostro muso, eh già proprio nel nostro piatto!

Dott. Francesco Garritano

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3 COMMENTI

  1. Io ne soffro da 30 anni vi posso garantire che sono stanca è veramente inpossibile conviverci .magari fosse possibe capirne di più

  2. Salve vorrei maggiore informazione sulla fibromialgia ne soffro da 15 anni e sono sotto cura del centro della terapia del dolore e dal reumatologo ma si vive male grazie

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