Il bilancio del rogo che si è sviluppato all’interno di un capannone in disuso ormai da anni a Sesto Fiorentino (Firenze) è di un morto e almeno tre feriti. Da quel che risulta la struttura, un ex mobilificio, era utilizzata come ricovero da circa una centinaio di extracomunitari, per lo più somali, da circa due anni. Inizialmente, nel mese di dicembre 2014 erano stati una cinquantina gli extracomunitari ad occupare il locale, ma negli anni la comunità è praticamente raddoppiata. In base a quanto spiegato dal Movimento di lotta per la casa i profughi richiedenti asilo erano stati in precedenza ospitati per alcuni mesi in strutture di accoglienza apposite.

Nella scorsa notte non appena si sono formate le fiamme, le cui cause sono ancora da accertare, gli occupanti del capannone in disuso sono usciti. Si sono salvati tutti tranne un 35enne, il cui corpo è stato ritrovato all’interno dello stabile dai Vigili del fuoco intervenuti sul luogo con 35 uomini e alcuni mezzi. L’intervento dei soccorsi si è concluso attorno alle due di notte: dopo aver spento le fiamme, ultimato le verifiche all’interno dell’immobile e aver suddiviso i locali occupati per verificare che all’interno dello stabile non vi fossero altri occupanti. I controlli hanno dato esito negativo e non risulta nessun disperso.

Per gli occupanti del magazzino ora è stata predisposta una tenda. Il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi si è immediatamente recato sul luogo dell’incendio e ha subito cercato soluzioni contattando i comuni vicini e la prefettura di zona. Gli extracomunitari però non hanno voluto andarsene, sono rimasti nella zona dell’ex capannone e per loro nell’attesa durante la notte sono state distribuite coperte e bevande calde viste le rigide temperature di questi giorni. Alla fine sono state allestite due grandi tende che, nella zona vicina allo stabile, ospiterà gli extracomunitari.

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