L‘epilessia è una malattia, caratterizzata da un disturbo neurologico, che si attiva nel momento in cui si ha un forte carico di stress o si è davanti ad una nuova e grave sollecitazione.
Una malattia autimmune non ancora ben conosciuta e tollerata, che crea diverse forme di pregiudizio. Oltre quindi, una cura farmacologica è sempre bene dare un supporto psicologico al soggetto in questione, famigliari e parenti stretti.
Epilessia che cos’è
Non si tratta di casi isolati, in quanto si registrano circa 65 milioni di soggetti malati, in tutto il mondo. Questa malattia, si può manifestare, attraverso modalità differenti, che sono legate a differenti fattori, come l’età e la zona del cervello:
- nel primo caso, quando si ha a che fare con un bambino, si noteranno delle crisi epilettiche differenti, a causa del cervello non ancora pienamente sviluppato
- nel secondo caso, bisogna considerare la zona, all’interno della quale la crisi viene generata. Un esempio pratico, può essere questo: se viene colpita, l’area che gestisce il linguaggio, si potranno notare anomalie nell’espressione della persona, con una mancata padronanza della propria lingua e della comunicazione.
Questa malattia, è generata, come accennato, da una scarica elettrica di grossa entità, che colpisce una zona del cervello in particolare, con la conseguenza di un attacco “epilettico”, in base alla zona di interesse del cervello.
Si presenta a tutte le età, anche se più del 60% dei casi, si registra in età infantile.
Epilessia le cause
Le cause dell’epilessia, possono essere molteplici e non ancora, del tutto, conosciute. In linea generale, si parla di lesioni celebrali, di qualsiasi entità e misura, che provocano – di conseguenza – delle anomalie che causano la malattia.
L’epilessia, può quindi essere causata da:
- malformazioni del cervello, anche lievi
- patologie che si formano al momento della nascita
- patologie che si formano in gestazione
- problematiche legate alla circolazione ed ossigenazione, sempre della parte relativa al cervello
- ereditarietà (senza alcuna lesione celebrale)
Con un esame, denominato Elettroencefalogramma, si possono verificare le attività celebrali di ogni persona e, verificare eventuali anomalie o da dove queste hanno origine.
Per registrare la crisi, verificando la potenza e la ricorrenza in termini di tempo tra una e l’altra, si può effettuare un esame di lunga durata, grazie al supporto di registrazione sistemi Video-EEG. Questo tipo di esame, segue il paziente per almeno 4 giorni, verificando ogni step della malattia, seguendone il processo ed arrivando, nella maggior parte dei casi anche a scoprire da dove la crisi, sia generata (quale parte del cervello).
Un’altra modalità di controllo, può essere effettuata attraverso la TAC e la Risonanza Magnetica Nucleare. Questi permettono, sempre nella maggior parte dei casi, di conoscere quale sia la motivazione che attua queste crisi celebrali, andando anche a verificare dove sia la lesione all’interno del cervello. Si possono inoltre, conoscere altre motivazioni, in base al soggetto che ha questa malattia, in forme non standard.
Epilessia come si cura
Nei casi di epilessia infantile, non viene indicata alcuna terapia, in quanto – di norma – è una patologia che scompare a seguito del compimento della fine della pubertà e non comporta alcuna problematica grave, solo alcuni episodi durante il giorno, come di assenza e poco controllo del cervello.
I nuovi farmaci, che sono stati introdotti sul mercato negli ultimi anni, riescono a controllare le varie crisi, per una percentuale pari al 70% dei casi coinvolti. Come tutte le terapie, presentano alcuni effetti collaterali importanti, come sonnolenza e nausea.
Per terminare la terapia, bisogna attendere almeno due anni dall’ultima crisi avuta.
Nei soggetti, con grave disturbo epilettico, i farmaci non sono tollerati e non gestiscono la patologia. Queste forme avanzate della malattia, potranno essere trattate con un intervento neurochirurgico oppure con l’impianto di un pace maker Stimolatore del Nervo Vago, che lavorerà al fine di circoscrivere e far diminuire le crisi.
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