Paese che vai, usanze che trovi

Ogni cultura ha i suoi usi e costumi, e i significati di certi gesti sono nettamente diversi da Paese a Paese. Ciò incrementa il rischio di commettere errori involontari, innocenti sulla carta ma motivo di offesa per chi li subisce.

Il calciatore Leo Messi, ad esempio, si è recentemente reso protagonista di una gaffe che ha fatto rapidamente il giro del mondo. Il giocatore del Barcellona ha regalato un paio dei suoi scarpini a una conduttrice tv egiziana, con l’intenzione di venderli all’asta per devolvere il ricavato in beneficenza. Sembrerebbe un bel gesto, se non fosse che, per la tradizione araba, i piedi (e di conseguenza anche le scarpe) sono associati all’idea di sporcizia e di disprezzo.

Ma non è certamente l’unica gaffe in cui si può incappare se si è all’oscuro di ciò che avviene nelle altre culture. Vediamo qualche esempio.

A ogni Paese la sua usanza

Starnuto: in Giappone è considerato un gesto di grande scortesia. Pertanto, se siete raffreddati, evitate di uscire di casa o verrete evitati come se aveste la peste. Insomma, nessun elogio per esservi recati al lavoro nonostante le precarie condizioni di salute, tutt’altro, verrete giudicati negativamente.

“Porto qualcosa?”: qui da noi è una frase spesso utilizzata quando si viene invitati a cena e viene vista come una forma di cortesia. In alcuni Paesi islamici ha tutt’altro significato. Questa semplice domanda potrebbe infatti essere interpretata come la paura di non trovare niente di proprio gradimento sulla tavola.

Fiori: se il destinatario è una donna musulmana, attenzione: il tulipano è considerato il fiore dei morti, mentre il giallo è il colore dell’odio. Fossi in voi, eviterei i fiori.

Indice: a Singapore, e in altri Paesi, è un gesto ritenuto osceno. Per indicare qualcuno potete usare il pollice.

V per vittoria: avete presente il classico gesto delle due dita usato in segno di vittoria? Bene, in Grecia il medesimo gesto significa “vai al diavolo”. Sempre restando nel linguaggio dei gesti: il segno di Ok fatto con pollice e indice uniti in Brasile è un gesto di insulto, paragonabile al nostro dito medio e al pollice nei popoli mediorientali.

Sconto: se state acquistando qualcosa da una persona africana, non abbiate timore di chiedere uno sconto. Non trattare sul prezzo, infatti, potrebbe farvi passare per ingenui e creduloni.

Sazietà: in India, se si è sazi, è meglio lasciare qualcosa nel piatto. Finire tutto, infatti, fa pensare che si abbia ancora fame.

Coltelli: in Germania è meglio non regalarli: hanno la fama di essere portatori di sventura.

gesti figuracce

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