Daniele Lupo e la partita contro il tumore

Stanotte cercherà di agguantare l’oro in coppia con Paolo Nicolai, nella finale di beach volley maschile alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ma Daniele Lupo ha già vinto la sua partita più importante: quella contro il cancro.

Marzo 2015, Mondiali in Olanda, dolori forti al ginocchio, gli accertamenti: tumore osseo. “La settimana dopo saremmo dovuti partire per un ritiro a Tenerife – ha raccontato Daniele alla Gazzetta – e così ho deciso di andare a farmi vedere in ospedale. Era un venerdì pomeriggio, mi hanno lasciato andare a casa solo perché c’era di mezzo il fine settimana. Lunedì mattina ero già ricoverato, il martedì mi hanno operato.” L’esame istologico escluse il peggio: niente metastasi e niente chemioterapia.

In mese di stop e poi di nuovo in campo, a inseguire quel sogno chiamato medaglia olimpica. Mal che vada sarà argento, ma la coppia Lupo-Nicolai ha tutte le carte in regola per salire sul gradino più alto del podio. “Lupino”, soprannome legato alla sua statura, ha portato il duo in finale con una serie di colpi che che hanno mandato al tappeto i russi Semenov-Krasilnikov e in visibilio i 10 mila spettatori.

A mezzanotte (alle 5 di venerdì 19 agosto in Italia), nell’arena di Copacabana, ci saranno i campioni del mondo e padroni di casa Alison e Bruno Schmidt, ma nessun brivido scorre sulla schiena di Lupo. “Io ora non ho più paura di nulla, quella storia mi ha rafforzato come persona e come atleta. Certe cose accadono per insegnarti qualcosa. Sarà un’emozione speciale. E anche se una medaglia al collo ce l’abbiamo già, noi di certo non ci accontentiamo.”

Comunque vada, sarà un successo: prima d’ora, l’Italia del beach volley non era mai andata oltre il quinto posto alle Olimpiadi.

In bocca al lupo (è proprio il caso di dirlo!), ragazzi!

lupo-nicolai

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