Bere tutta la notte senza ubriacarsi.  Una pratica che purtroppo dilaga tra i ragazzi, ovvero associare energy drink come Monster o Red Bull a vini, birra o cocktail.

Le bevande energizzanti, infatti, consentono di far persistere il piacere molto più a lungo rispetto alla semplice assunzione di alcolici. Superato un certo livello di alcol nel sangue, lo stato di euforia è destinato a diventare  uno sgradevole stato di ubriachezza, che prima o poi obbliga la persona a smettere di bere.

Molti giovani hanno però scoperto che questi limiti possono essere forzati e  superati,  ovvero che si può continuare a bere, senza ubriacarsi: basta bere di tanto in tanto, tra un bicchiere e l’altro,  un energy drink. La grande quantità di eccitanti contenuti in tali bibite contrasta infatti in maniera assai efficace l’ubriachezza, ma non impedirà al livello di alcol nel sangue di salire, con il rischio di portare il malcapitato, più o meno lentamente, dall’ebbrezza al coma etilico.

Perchè tanti giovani e giovanissimi d’oggi hanno comportamenti  così pericolosi? E’ molto difficile dare una risposta, poichè i percorsi personali sono infiniti. Sicuramente non mancano le responsabilità sociali e familiari, e sono molti e inquietanti gli interrogativi che dobbiamo porci. Di sicuro occorre  diffondere le informazioni corrette e i rischi che si corrono  per erodere la falsa certezza dei ragazzi di non pagare alcun prezzo per una notte di sballo.

Alcol: aumentano i consumi e le malattie correlate

Dopo l’ipertensione e il fumo di tabacco, l’alcol è  al terzo posto nel mondo come causa di morte non trasmissibile.

L’allarme è stato lanciato da alcuni ricercatori canadesi che hanno firmato la sezione dedicata agli alcolici all’interno del 2010 Gobal Burden Disease, il rapporto annuale dell’Organizzazione mondiale della sanità che monitorizza la condizione di salute dell’umanità.

Una sintesi di questa sezione è stata pubblicata su Addiction.

Gli studiosi del Centre for Addiction and Mental Health (CAMH), evidenziano che  il consumo di alcol è da associare a oltre 200 malattie, tra cui varie forme tumorali e la cirrosi epatica.

Nonostante ciò la percezione generale non è quella di una sostanza molto dannosa per l’organismo e le campagne di prevenzione sono ancora molto  limitate.

La ricerca, che parte dai dati relativi al 2005 derivanti da indagini epidemiologiche mostra molte differenze tra le varie zone geografiche.

Vediamo le più significative:

Tra i più accaniti bevitori ci sono coloro che abitano in Europa e in alcuni paesi dell’Africa sub-sahariana.

Inoltre gli abitanti dell’Europa dell’Est e dell’Africa sub-sahariana sono anche quelli che bevono nel modo più dannoso, assumendo grandi quantità di alcolici fuori dai pasti.

Coloro che vivono nel  Nord Africa e nel Medio Oriente e nell’Asia meridionale sono invece più morigerati.

I nordamericani  e i canadesi in particolare bevono tantissimo: oltre il 50% in più della media mondiale.

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